Maggio 11, 2025

Banner Image

Ottobre 27, 2005 | Federica Bozza

Spaghetti

Gli spaghetti indicano un tipo di pasta lunga e sottile molto usato nella cucina italiana.
La parola deriva da “spago”, e diventa “spaghetto”che significa “spago sottile” .
Avendo forma di spago, è una pasta a sezione circolare, e per lo spessore si distingue in spaghettini,spaghetti e vermicelli.
Stando alla leggenda, Marco Polo ha introdotto gli spaghetti dalla Cina.
Tuttavia,si dice anche che gli spaghetti era mangiati in Italia prima di allora.
Nel Seicento si diffusero in Sicilia, poi nell’Italia meridionale (soprattutto a Napoli),infine nell’Italia settentrionale.
In Italia si cucinano in diversi modi. In genere si preparano senza brodo, spesso con salsa di pomodoro e spruzzati di formaggio grattuggiato.
Inoltre, vi sono anche spaghetti a sezione quadrata detti “spaghetti alla chitarra”. Il loro nome deriva dal nome dello strumento che può produrre questa pasta. Difatti, lo strumento è fatto di corde metalliche come la chitarra.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Ottobre 10, 2005 | Federica Bozza

Sfogliatella napoletana

La sfogliatella risale al XVIII secolo. A quei tempi all’interno dei conventi le monache si occupavano della preparazione dei dolci.
Secondo la tradizione, la sfogliatella sarebbe nata in un convento chiamato Santa rosa che si trova a Conca dei Marini, nei dintorni della città di Amalfi.
Dopo aver sperimentato diverse ricette, alla fine le monache crearono questo dolce delizioso.
I dolci venivano introdotti nel forno ad una temperatura abbastanza alta per una quindicina di minuti, e venivano fatte gustare ai
visitatori del convento. Poiché la sfogliatella ebbe grande successo, fu chiamata Santa Rosa.
Successivamente, all’inizio del XX secolo, l’oste Pintauro modificò di poco la Santa Rosa, che divenne la sfogliatella napoletana.
Gli ingredienti sono fior di farina, ricotta, semolino, burro, canditi, zucchero a velo, una bustina di vaniglia e uova.
Ci sono due tipi di sfogliatelle. La riccia , formata da una pasta sfoglia a strati, e la frolla formata da una pasta frolla soffice.

スフォリアテッラは18世紀に誕生しました。当時は修道院で修道女たちがお菓子作りを担当していました。

言い伝えによると、スフォリアテッラはアマルフィ近郊のコンカ・デイ・マリニにあるサンタ・ローザ修道院で生まれたと言われています。

修道女たちは様々なレシピを試行錯誤した結果、この美味しいお菓子を作り出したのです。

お菓子は摂氏150度ほどのオーブンで約15分焼き上げられ、修道院を訪れる人たちをもてなすために振る舞われました。スフォリアテッラが大評判だったため、サンタ・ローザと呼ばれるようになりました。

その後、20世紀初頭、ピンタウロという宿屋経営者がサンタ・ローザを少し改良し、ナポリ風スフォリアテッラへと発展させました。

材料は、小麦粉、リコッタチーズ、セモリナ、バター、砂糖漬けの果物、粉砂糖、バニラエッセンス、卵などです。

スフォリアテッラには、層状のパイ生地で作られるリッチアと、柔らかいパフ生地で作られるフロッラという2つの種類があります。

Share: Facebook Twitter Linkedin
Agosto 10, 2005 | Federica Bozza

Vesuvio

Il Vesuvio è un vulcano che si trova a sud-est di Napoli nella regione Campania. E’alto 1,281 m.
In senso stretto, il vulcano è il cono stratificato del cratere più esterno detto monte Somma che circonda il monte
Vesuvio.
Nella grande eruzione del 24 agosto del 79 d.C., Pompei fu sepolta dai materiali vulcanici ed Ercolano dal fango.
Tutto il sud dell’Europa venne ricoperto dalle ceneri.
Poiché questa eruzione è stata descritta minuziosamente da Plinio il giovane, studioso di storia naturale,il genere di
eruzione di notevoli dimensioni caratterizzata dall’emissione in grandi quantità di pomice e cenere vulcanica, ha preso il nome di eruzione pliniana. Dopo di allora, le eruzioni si sono verificate con frequenza. L’ultima eruzione risale al 1944 quando fu sepolta la cittadina di San Sebastiano.
Nel 1880 fu aperta al pubblico la funicolare che portava dai piedi del monte al cratere. In ricordo di questo evento fu composta la canzone napoletana “Funiculi funicula”. La funicolare venne distrutta dall’eruzione del 1944.
Oggi il Vesuvio è considerato uno dei vulcani pi pericolosi nel mondo.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Luglio 19, 2005 | Federica Bozza

La canzone napoletana

Con il termine canzone napoletana s’intende la musica popolare originaria di Napoli.
Escludendo i canti popolari precedenti al 19°secolo che non avevano la melodia napoletana autentica, molti studiosi pensano che la canzone napoletana risalga al 1839. A quel tempo nacque il brano “Te voglio bene assaje”che fu composta da Raffele Sacco, musicata da Francesco Campanella e fu presentata per la prima volta alla festa di Piedigrotta ( quartiere di Napoli) il 7 settembre 1839.
Gli strumenti classici della canzone napoletana sono il mandolino e la chitarra. Il mandolino risale alla metà del 17°secolo, il modello
napoletano ha quattro corde metalliche e si suona usando il plettro.
Oltre a questi strumenti ci sono il tamburo, il tamburello, le nacchere ecc.
La musica popolare di Napoli è conosciuta in tutto il mondo e le canzoni sono state tradotte in diverse lingue.
Le canzoni piú famose sono Luna rossa, ’O sole mio, Funiculi’funiculà, ’O surdato ’nnammurato, Torna a Surriento, Reginella ecc.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Luglio 4, 2005 | Federica Bozza

Gianfranco Zola

Gianfranco Zola è un calciatore originario dell’isola della Sardegna. Gioca nel ruolo di centrocampista offensivo e attaccante, ed è uno specialista nei calci di punizione.
Iniziò la sua carriera nella Nuorese nel 1984, passò al Torres nel 1986.
Nel 1989 si trasferì al Napoli. Al Napoli c’era Diego Maradona che influì notevolmente su di lui.
In seguito nel 1993 passò al Parma confermando le sua abilità di fantasista e riuscì ad ottenere la convocazione in Nazionale . Tuttavia, come calciatore dell’Italia ebbe sfortuna.
Nel Mondiale in America del 1994, dopo pochi minuti di gioco venne espulso per un errore dell’arbitro.
Nell’Europeo del 1996 sbagliò un calcio di rigore nel girone eliminatorio contro la Germania.
Nel 1996 a causa dell’antagonismo con l’allenatore del Parma si trasferì al Chelsea della Premiere League e contribuì molto alla conquista dei titoli di quella squadra.
Nel 2003 è ritornato in Italia trasferendosi al Cagliari che allora era in serie B, divenendo il protagonista della promozione in serie A della stessa squadra.
Nel 2004 la Regina d’Inghilterra gli ha conferito il titolo onorifico di “Cavaliere d’Inghilterra” per i servigi resi al calcio inglese e
per la sua immagine positiva.
Ora, a 39 anni, ha deciso di lasciare il mondo del calcio.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Dicembre 13, 2004 | Federica Bozza

La Tombola

La Tombola è uno dei giochi tradizionali del Natale. E’simile al famoso Bingo.
Si distribuiscono delle cartelle numerate ai partecipanti. Una cartella è costituita da 15 caselle, 3 in verticale e 5 in orizzontale.
Si estraggono numeri che vanno da 1 a 90 e si gioca eliminando dalla cartella i numeri usciti.
Quando escono 2 numeri allineati su di una fila orizzontale è“ambo”,quando escono 3 numeri è“terno”,quando escono 4 numeri è“quaterna”,quando escono 5 numeri è “cinquina”. Quando escono tutti i numeri della cartella si fa “tombola”.
A Napoli c’è il libro della “Smorfia”. Poiché ogni numero ha il proprio significato, quando si fa l’estrazione, insieme al numero si dice in dialetto anche il suo significato.
Fare la tombolata risulta perciò più divertente.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Novembre 16, 2004 | Federica Bozza

Il mercato di via San Gregorio Armeno

Via San Gregorio Armeno è per tradizione il luogo del Natale a Napoli!
Qui si trovano negozi e bancarelle che vendono i presepi.
Ogni anno la visitano numerosi turisti. Ma vi passano anche i napoletani perchè secondo le usanze napoletane il presepio dev’essere modificato ogni anno.
Le statuine del presepio si chiamano “pastori” e ne esistono di molti tipi.
In effetti, aumentano di anno in anno. Oltre ai pastori tradizionali connessi alla nascita di Cristo,sono esposti anche pastori che rappresentano la vita di Napoli, dell’Italia e internazionale. Per quanto riguarda i personaggi
napoletani famosi, si possono vedere statue di attori quali Troisi, De Filippo eTotò.
Puoi trovare anche celebrità del mondo sportivo (per es. Maradona), del mondo politico (per es. Obama, Berlusconi),e del mondo dello spettacolo.
Inoltre, tra gli articoli in vendita,vi sono oggetti quotidiani fabbricati in maniera molto minuziosa (per es. utensili da cucina), e c’è anche materiale per chi vuole costruire da sé il presepio, come sughero, muschio, tegole ecc.
Ancora, si vendono oggetti più tecnologici, per es. pastori movibili, fuochi finti e piccole cascate.
Via San Gregorio Armeno è molto affollata durante le vacanze natalizie per cui non puoi goderti il mercato. In particolare, è meglio non passarvi di sabato o di domenica nel periodo natalizio.
Si consiglia di visitarlo in altri periodi dell’anno giacché le botteghe sono sempre aperte.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Ottobre 13, 2004 | Federica Bozza

Il caffè napoletano

I napoletani hanno il primato per il consumo di caffè e per i diversi modi in cui lo preparano. Prima di tutto, secondo l’usanza napoletana, bisogna bere un bicchiere di acqua prima del caffè, per assaporarne appieno il gusto.
Seguono alcune variazioni di caffè.

Caffè al cioccolato
Grattugiate una tavoletta di cioccolato fondente di 100 gr. e fatelo fondere leggermente su fiamma bassa.
Preparate mezzo litro di caffè non zuccherato e quando è ancora bollente, aggiungete la cioccolata e mescolate per farla sciogliere completamente.

Caffè del cardinale
Versate il caffè ancora bollente nelle tazzine, copritelo con panna montata e una spolverata di cacao in polvere.
Servi anche qualche biscottino.

Caffè in crema
Mescolate un bicchiere di caffè con un bicchiere di latte e una bustina di vanillina. Lavorate tre tuorli con tre cucchiai di zucchero e fate cuocere a bagnomaria versandovi piano piano il latte e caffè. Fate cuocere fino a che la crema non sarà abbastanza densa.
Quindi servitela immediatamente, calda e accompagnata da biscottini.

Caffè all’Anice
Versare il caffè bollente nei bicchierini ed aggiungere un cucchiaio di Anice in ogni bicchierino. Zuccherare a piacere.

ナポリコーヒー

ナポリの人々はコーヒーの消費量が多く、様々な淹れ方をすることで知られています。ナポリでは、コーヒーを飲む前にコップ一杯の水を飲む習慣があり、これによりコーヒーの風味を最大限に楽しむことができます。

以下に、いくつかのバリエーションを紹介します。

チョコレートコーヒー

  1. ダークチョコレート100gをすりおろし、弱火で軽く溶かします。
  2. 砂糖なしのコーヒー500mlを準備し、熱いうちにチョコレートを加えてよく混ぜ、完全に溶かします。

枢機卿のコーヒー

  1. 熱々のコーヒーをカップに注ぎ、ホイップクリームとココアパウダーをかけます。
  2. クッキーと一緒にどうぞ。

クリームコーヒー

  1. コーヒー1杯、牛乳1杯、バニラエッセンス1袋を混ぜ合わせます。
  2. 卵黄3個と砂糖大さじ3杯を混ぜ合わせ、湯煎にかけながら、牛乳とコーヒーを少しずつ加えていきます。
  3. クリームが十分に濃くなるまで煮ます。
  4. 熱いうちに、クッキーと一緒にすぐに提供します。

アニスのコーヒー

熱々のコーヒーをカップに注ぎ、各カップにアニスの種大さじ1杯を加えます。お好みで砂糖を加えてください。

Share: Facebook Twitter Linkedin
Agosto 1, 2004 | Federica Bozza

I monumenti di Napoli (Parte III)

Musei e teatri

Museo archeologico nazionale

E’ il museo archeologico più antico e importante d’Europa. L’edificio fu fondato dai Borboni alla fine del XVIII secolo e vi sono esposti molti reperti archeologici, come sculture, pitture, marmi, bronzi, porcellane, oreficerie ecc. Questi reperti, dall’età preistorica a quella tardo-romana, provengono dagli scavi di Pompei, Ercolano, dell’area vesuviana e dell’Italia meridionale.
Tra le cose più preziose, si possono ammirare le antichità etrusche ed egiziane della collezione
Borgia.

Museo di Capodimonte
Il museo comprende la galleria nazionale. Vi si può ammirare la collezione Farnese ereditata dai Borboni. Inoltre ci sono la
galleria dell’Ottocento,l’appartamento storico, le collezioni di porcellane, l’armeria e raccolte varie.
Questo splendido edificio è circondato da un vasto parco.

Cappella Sansevero

La Cappella venne fatta costruire nel 1590 da Giovan Francesco di Sangro per custodire un’immagine della Santa Maria della Pietà ancora adesso visibile in alto sulla parete dell’altare. Suo figlio Alessandro nel 1608 la trasformò in cappella per le sepolture della famiglia. Nel 1700 il principe Raimondo di Sangro la fece restaurare. All’interno della cappella vi sono diverse sculture, tra cui la Pudicizia (Antonio Corradini) e il Disinganno (Francesco Queirolo), dedicate rispettivamente alla madre e al padre del principe.
La scultura più famosa è quella del Cristo velato (1753) opera di Giuseppe Sammartino.

Palazzo Reale
In splendide sale vi sono mobili, dipinti, sculture e porcellane di casa Borbone.
Nella facciata si apre una serie di archi e di nicchie. All’interno delle nicchie, i Savoia fecero collocare otto statue rappresentanti i più illustri re di Napoli. Il palazzo dal 1919 ospita la preziosa Biblioteca Nazionale.
Sono molto interessanti anche il teatro di corte e la Cappella Reale.

Teatro San Carlo
E’ uno dei principali teatri lirici d’Europa. Fu costruito nel 1737 per volere di Carlo III di Borbone e inaugurato il 4 novembre del 1737, giorno dell’onomastico del sovrano.
Il teatro fu distrutto completamente da un icendio nel febbraio del 1816, poi Ferdinando IV di Borbone lo fece ricostruire in sei mesi da Antonio Niccolini.
Il teatro San Carlo insieme a quello della Scala Di Milano, divide il primato della più antica scuola di ballo in Italia.

Share: Facebook Twitter Linkedin
Luglio 28, 2004 | Federica Bozza

I monumenti di Napoli (Parte II)

Chiese

Duomo
Inaugurato nel 1315 alla presenza di Roberto d’Angiò e della regina Sancia, ha subito molti rifacimenti. Di grande impotanza
artistica e storica è la cappella del tesoro di San Gennaro. Qui sono custodite le ampolle col sangue miracoloso di San Gennaro. Il sangue si scioglie due volte all’anno (a maggio e a settembre).
Molti scienziati hanno svolto ricerche su questo miracolo.

Santa Chiara
La chiesa fu costruita all’inizio del 1300 sotto il regno degli Angioini. L’interno fu rinnovato in stile barocco nel Settecento. Danneggiata nel 1943 da un’incursione aerea, poi è stata ricostruita nello stile gotico provenzale.
Fu la chiesa della regalità e della nobiltà di Napoli.
Dietro l’altare maggiore c’à la splendida tomba di Roberto I d’Angiò.
Da visitare nell’annesso convento, il chiostro maiolicato restaurato nel Settecento da Domenico Vaccaro.

Gesù nuovo
La chiesa fu costruita alla fine del Cinquecento. Un tempo, al suo posto, fu progettato il palazzo Sanseverino (principe di Salerno).
Di quel progetto è rimasto il bugnato quattrocentesco della facciata. L’interno è maestoso. Il pavimento e le pareti sono in marmi policromi. Gli altari e le cappelle sono decorati sontuosamente. Inoltre nella chiesa si possono ammirare pregevoli opere di pittura e scultura.

San Domenico Maggiore
Costruita in stile gotico alla fine del Duecento, nel corso dei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Restaurata in stile barocco nel Seicento, tornò allo stile gotico nell’Ottocento. Al suo interno ci sono resti di una chiesa romanica, la splendida Cappella del Crocifisso e la sagrestia.
Nel convento visse e insegnò San Tommaso d’Aquino.

San Lorenzo Maggiore
Fu costruita alla fine del Duecento e fu trasformata nel Seicento. Qui nel 1334 lo scrittore Giovanni Boccaccio incontrò l’amata Fiammetta e qui, pochi anni dopo, il poeta Francesco Petrarca si rifugiò in preghiera durante un maremoto.
Nella chiesa ci sono i sepolcri di Caterina d’Austria, Carlo di Durazzo, Roberto d’Artois. Sotto la chiesa ed il convento sono stati compiuti scavi che hanno portato alla luce reperti di epoca greca e romana.

San Francesco di Paola
La costruzione della basilica iniziò nel 1817. A imitazione del Pantheon di Roma, fu dedicata al santo calabrese che visse a Napoli.
Un tempo, al centro di Piazza Plebiscito c’era il convento di San Francesco di Paola, ma questo venne distrutto da Gioacchino Murat durante il regno francese. Egli volendo ampliare la piazza, fece costruire un colonnato semiellittico in stile neoclassico.
Poi, nel 1815 Ferdinando IV fece costruire la basilica per onorare il santo e per celebrare la restaurazione della dinastia borbonica.
Il pronao dinanzi alla chiesa ha sei colonne in stile ionico. Sopra il pronao vi sono tre statue che rappresentano la Religione (al centro) e San Francesco di Paola e San Ferdinando(ai lati). All’interno, c’è lo splendido altare del Fuga, e le statue raffiguranti scene della vita dei quattro evangelisti.

Share: Facebook Twitter Linkedin