Maggio 11, 2025

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Dicembre 21, 2009 | Federica Bozza

Struffoli

Gli struffoli sono dolci natalizi tradizionali della cucina napoletana.
Il dolce è composto da palline di pasta realizzata con farina, uova, burro, zucchero e aromi di 5-10 mm di diametro.
Vengono fritte nell’olio o nello strutto e dopo averle lasciate a raffreddare, avvolte in miele caldo. Infine, si decora con pezzetti di cedro ed altra frutta candita, pezzetti di zucchero e confettini colorati .
Sembra che gli struffoli non siano originari di Napoli, ma che siano stati portati dagli antichi greci. Il nome dello “struffolo” deriva dalla parola greca stróngylos, che significa “di forma tondeggiante”.
In Molise, Marche, Abruzzo, e in alcune zone dell’Umbria e del Lazio esiste un dolce simile chiamato “cicerchiata”; in Basilicata e Calabria si trova invece la “cicerata”. A Taranto vengono chiamati “sannacchiudere”, mentre a Lecce “purcedduzzi”.

ストルーフォリ

ストルーフォリは、ナポリの伝統的なクリスマス菓子です。

小さな球状の生地を油かラードで揚げ、冷ましてから温かいハチミツに絡め、砂糖漬けの柑橘類やカラフルな砂糖菓子で飾るのが特徴です。生地は、小麦粉、卵、バター、砂糖、そして香り付けに様々なスパイスを混ぜて作られます。直径は5~10mmほどの小さな球状です。

ストルーフォリの起源はナポリではなく、古代ギリシャ人が持ち込んだという説が有力です。「ストルーフォリ」という名前は、ギリシャ語の「ストロンギュロス(stróngylos)」、つまり「丸い」という意味に由来しています。

モリーゼ州、マルケ州、アブルッツォ州、そしてウンブリア州やラツィオ州の一部の地域では、同様の菓子を「チチェルキアータ」と呼びます。バジリカータ州やカラブリア州では「チチェラータ」と呼ばれています。タラントでは「サンナッキュードレ」、レッチェでは「プルチェッドゥッツィ」と呼ばれています。

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Dicembre 21, 2009 | Federica Bozza

Struffoli

Gli struffoli sono dolci natalizi tradizionali della cucina napoletana.
Il dolce è composto da palline di pasta realizzata con farina, uova, burro, zucchero e aromi di 5-10 mm di diametro.
Vengono fritte nell’olio o nello strutto e dopo averle lasciate a raffreddare, avvolte in miele caldo. Infine, si decora con pezzetti di cedro ed altra frutta candita, pezzetti di zucchero e confettini colorati .
Sembra che gli struffoli non siano originari di Napoli, ma che siano stati portati dagli antichi greci. Il nome dello “struffolo” deriva dalla parola greca stróngylos, che significa “di forma tondeggiante”.
In Molise, Marche, Abruzzo, e in alcune zone dell’Umbria e del Lazio esiste un dolce simile chiamato “cicerchiata”; in Basilicata e Calabria si trova invece la “cicerata”. A Taranto vengono chiamati “sannacchiudere”, mentre a Lecce “purcedduzzi”.

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Agosto 31, 2009 | Federica Bozza

Grotta azzurra

La Grotta Azzurra è una grotta famosa situata sull’Isola di Capri in Provincia di Napoli.
E’ possibile accedere alla grotta salendo su piccole barche a remi.
Naturalmente, accade spesso che non sia possibile entrarvi a causa delle condizioni atmosferiche o del mare.
L’ingresso della Grotta Azzurra è stretto, lungo e largo circa 2 metri, e parzialmente sommerso dal mare. Per questo motivo, per entrare i turisti devono distendersi sul fondo della barca.
La caratteristica migliore della grotta è che essa, dalla superficie dell’acqua al cunicolo, si tinge interamente di un azzurro splendente per effetto della luce esterna, creando un’atmosfera soprannaturale.
Si dice che gli imperatori romani che trascorrevano le vacanze sull’isola, utilizzassero la grotta come piscina privata.
In ogni caso la grotta divenne conosciuta, quando fu visitata dall’artista tedesco August Kopisch nel 1826.
La Grotta Azzurra è il terzo sito della Campania per visitatori. I luoghi turistici che la precedono sono gli Scavi archeologici di Pompei e la Reggia di Caserta.

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Luglio 26, 2009 | Federica Bozza

Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi (1798-1837) nato a Recanati in una famiglia nobile, è un poeta, saggista, filosofo, e filologo italiano.
Leopardi è ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano e per la profondità della sua riflessione sull’esistenza, anche un eccellente filosofo.
Il fatto di essere stato continuamente tormentato dalle malattie, gli ha procurato una visione pessimistica della vita che ha influenzato la sua attività letteraria.
I suoi primi insegnanti sono ecclesiastici, poi studia come autodidatta nella grande biblioteca paterna.
Nel 1816 si ammala gravemente e compone la lirica “L’appressamento della morte”.
Dal luglio del 1817 il Leopardi inizia a compilare lo “Zibaldone” nel quale registra le sue svariate riflessioni, che porterà a termine nel 1832.
Nel 1819, dopo una grave malattia agli occhi è intenzionato a partire per Milano, ma suo padre glielo impedisce, allora compone gli idilli “L’infinito” e “La sera del dì di festa”.
Dal novembre del 1827 fino alla metà del 1828 vive a Pisa, la sua salute migliora e compone i canti il “Risorgimento” e “A Silvia”.
In seguito, le sue condizioni di salute peggiorano e ritorna a Recanati. Qui nell’arco di due anni compone le sue liriche più importanti, tra cui “Le ricordanze”, “Il sabato del villaggio”, “La quiete dopo la tempesta”, “Il passero solitario”, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”. Queste poesie, insieme ad “A Silvia” , vengono denominate dai critici “Grandi idilli”.
Nel settembre del 1833 parte per Napoli con l’amico Antonio Ranieri. Scrive “Pensieri”, una raccolta di aforismi.
Nel 1836 quando a Napoli si diffonde il colera, si reca a Torre del Greco. Qui compone le sue ultime poesie, “La ginestra o il fiore del deserto”e “Il tramonto della luna”.
Nel febbraio del 1837 ritorna a Napoli con il Ranieri, ma le sue condizioni si aggravano e il 14 giugno muore.

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Aprile 12, 2009 | Federica Bozza

Lingua napoletana

Il Napoletano non è un dialetto ma una lingua, perciò l’Unesco lo ha registrato come patrimonio dell’umanità.
Il Napoletano è la seconda lingua parlata più diffusa in Italia dopo la lingua ufficiale, l’italiano. La lingua napoletana è utilizzata oltre che in Campania, in Basilicata, Calabria, Puglia, Abruzzo, Molise, e anche a sud del Lazio.
II Napoletano era la lingua ufficiale nel Regno delle Due Sicilie (Regno esistito nell’Italia meridionale nel 19° secolo).
Con la fine del Regno delle Due Sicilie nel 1860, l’uso del Napoletano andò declinando.
E’ stato esportato in tutto il mondo grazie soprattutto alla canzone classifica partenopea e per questo motivo i suoi suoni sono riconosciuti in tutto il mondo.
Il napoletano è una lingua neolatina.
Il napoletano nella sua storia ha subito molte influenze linguistiche dai vari popoli che hanno abitato o dominato la Campania e l’Italia centro-meridionale.
Difatti, nella lingua napoletana si trovano tracce di greco, latino, arabo, francese e spagnolo.
Molte parole del napoletano provengono in particolare dallo spagnolo e dal francese.
Inoltre, il napoletano ha assunto alcune parole dalla lingua inglese in quanto durante la seconda guerra mondiale Napoli è stata occupata dalle truppe americane.
Esempi:
La parola Tirabbusciò (in italiano= cavatappi) deriva dal francese Tire-bouchon.
La parola Butteja (in italiano= bottiglia) deriva dal francese Bouteille.
La parola Abbascio (in italiano= giù) deriva dallo spagnolo Abajo.
La parola Papiello (in italiano= documento) deriva dallo spagnolo Papel.
La parola Nippulo (in italiano= capezzolo) deriva dall’inglese Nipple.
La parola Cerasa (in italiano= ciliegia) deriva dal latino Cerasum.
La parola Petrusino (in italiano= prezzemolo) deriva dal greco Petroselion.
La parola Tavuto (in italiano= bara) deriva dall’arabo Al-tawt.

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Dicembre 30, 2008 | Federica Bozza

Gomorra

Gomorra è un film italiano uscito nelle sale cinematografiche il 16 maggio 2008, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes. E’ basato sul best-seller di Roberto Saviano “Gomorra”.
Il regista del film è Matteo Garrone.
Il film, che si suddivide in quattro storie, parla del mondo della Camorra, organizzazione criminale che ha base in Campania e particolarmente a Napoli.
Il regista ha collaborato alla scrittura della sceneggiatura assieme a Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso e a Roberto Saviano.
Il 6 dicembre 2008 Gomorra ha vinto agli EFA (European Film Academy), gli Oscar europei per: Miglior film, Migliore regia, Migliore sceneggiatura, Migliore fotografia e Miglior attore.
Inoltre, Gomorra ha ricevuto la nomination ai Golden Globes per il Miglior Film in Lingua Straniera.

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Agosto 31, 2008 | Federica Bozza

Festa di Piedigrotta

La Festa di Piedigrotta è una festa popolare della città di Napoli.
La festa trae origine dai baccanali in onore di Priapo, dio della fecondità, che si svolgevano nella Crypta Neapolitana di Mergellina.
Nonostante l’avvento del Cristianesimo, i riti della festa rimasero immutati per lungo tempo.
In seguito, nel XIV secolo fu costruita una piccola cappella, e l’altare di Priapo fu sostituito dalla statua della Madonna di Piedigrotta.
Nel XVI secolo la chiesa fu ricostruita e ingrandita divenendo il centro della devozione e della festa, e fu stabilito che il giorno della natività della Madonna fosse il giorno della festa di Piedigrotta.
Durante le celebrazioni in onore della Madonna , si ballava, si cantava, si banchettava, si assisteva a spettacoli pirotecnici. Durante il regno borbonico, si tenevano anche parate militari.
Nel XIX secolo la festa divenne un’importante manifestazione canora. In quel periodo nacquero splendide canzoni napoletane, fra cui “Michelemmà” ,“O’Sole mio” e “Io te voglio bene assaje”.
Nel 1952 venne introdotto il Festival della Canzone Napoletana terminato nel 1970.
Infine, la festa di Piedigrotta venne sospesa nel 1982.
La festa è stata ripristinata nel 2007 e si svolge con fuochi d’artificio a mare, la sfilata dei carri allegorici, il concerto in Piazza Plebiscito ecc.

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Aprile 12, 2008 | Federica Bozza

Massimiliano Rosolino

Massimiliano Rosolino (11 luglio 1978) è un nuotatore italiano. Il suo nickname è Cagnaccio.
Suo padre è di Napoli, sua madre è australiana.
Si trasferì con la famiglia in Australia quando aveva tre anni, e fece ritorno in Italia all’età di sei. Nel 2002 è tornato in Australia per allenarsi sotto la direzione del tecnico Ian Pope.
L’esordio olimpico avviene nel 1996 ai Giochi di Atlanta conquistando tre finali e tre sesti posti.
Alle Olimpiadi di Sydney 2000 in Australia, raggiunge la finale cinque volte, ottenendo un oro nei 200m misti (stabilendo il record olimpico), un argento nei 400m stile libero, un bronzo nei 200 m e un quarto e un quinto posto con le staffette 4x200m e 4x100m stile libero.
Alle Olimpiadi di Atene 2004 vince un bronzo nella staffetta 4×200 m stile libero.
Oltre alle medaglie olimpiche Rosolino ha vinto un oro, due argenti e un bronzo ai Campionati del Mondo.
Inoltre ha vinto numerosi campionati italiani, e detiene vari record nazionali.
Attualmente detiene il record sui 200 misti, sui 200 stile libero e sui 400 stile libero (quest’ultimo è anche record europeo dal 2000).
Ha ottenuto finora ben 57 medaglie in competizioni internazionali. Nessun nuotatore ha mai vinto così tante medaglie.

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Marzo 14, 2008 | Federica Bozza

Massimo Troisi

Massimo Troisi (19/2/1953 – 4/6/1994) originario di San Giorgio a Cremano (Napoli), era attore, sceneggiatore e regista.
Iniziò ad avere successo come attore dal 1976. In quel periodo recitava insieme agli amici Enzo Decaro e Lello Arena con cui formava il trio “La Smorfia”.
Dall’anno successivo divenne celebre lavorando in programmi televisivi come “Non stop”(1977), “La sberla”(1978), “Luna park” (1979).
Nel 1981 girò il suo primo film come regista, sceneggiatore e attore.
Il titolo del film era “Ricomincio da tre” e la colonna sonora era del cantante Pino Daniele.
Il secondo film s’intitolava “Scusate il ritardo”(1983).
Nel 1984 recitò con Roberto Benigni nel film “Non ci resta che piangere”.
Nel 1987 fu attore e regista del film “Le vie del Signore sono finite”. Questo film vinse il premio cinematografico italiano “Nastro d’argento” per l’eccellente sceneggiatura.
Negli anni 1988, 1989 e 1990 collaborò con il regista Ettore Scala e l’attore Marcello Mastroianni nei film “Splendor”, “Che ora è” e “Il viaggio di capitan Fracassa”.
Ne “Il viaggio di capitan Fracassa” interpretava il ruolo di Pulcinella.
Nel 1991 Troisi fu regista e sceneggiatore del film “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, ed attore protagonista insieme all’attrice Francesca Neri.
L’ultimo film dal titolo “Il postino”(1994) diretto da Michael Radford, ricevette la nomination per il Premio Oscar. “Il postino” che parla dell’amicizia fra il poeta Pablo Neruda ed un postino, è considerato il film testamento di Troisi. Difatti, egli morì per attacco cardiaco alla giovane età di 41 anni subito dopo la fine delle riprese del film.

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Dicembre 2, 2007 | Federica Bozza

Gian Battista Marino

Gian Battista Marino nasce a Napoli nel 1569 e muore nel 1625. L’autore nelle sue opere non dà risalto a questioni filosofiche, a problemi religiosi, i suoi poemi diventano il simbolo del Barocco europeo. I suoi interessi sono rivolti agli aspetti carnali e terreni della vita; il mondo per lui è un meraviglioso spettacolo. Per questo motivo nelle sue poesie non c’è introspezione psicologica, ma una meravigliosa descrizione del mondo con metafore ardite e ricercate. Il suo desiderio era quello di meravigliare il pubblico attraverso l’uso di parole insolite, di ritmi poetici nuovi. La sua opera più famosa è l’Adone, un poema lunghissimo e pieno di digressioni. È la storia di Adone che si innamora ricambiato dalla dea Venere tramite l’intervento di Cupido. Alla fine il protagonista muore a causa di Marte, e Venere lo trasforma in un purpureo anemone. Si tratta di un poema epico-mitologico in cui i momenti di vera grazia poetica sono rari, tuttavia l’opera è simbolo del meraviglioso, tema barocco per eccellenza. Altre opere poetiche scritte dal Marino sono la Lira, la Sampogna, la Galerìa.

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