Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni è un poeta e scrittore italiano.
E’ nipote del filosofo illuminista Cesare Beccaria. Nasce in una nobile famiglia di Milano. Nel 1805 si reca a Parigi insieme alla madre , e lì subisce l’influenza di Voltaire e del letterato Fauriel.
Nel 1808 si sposa con la figlia di un banchiere di nome Enrichetta Blondel e con lei si converte al Cattolicesimo. La conversione dal Razionalismo Ateismo, si dice abbia determinato in seguito l’ attività e il pensiero di Manzoni.
Dal 1811 Manzoni vive tra Milano e Brusuglio (Brianza),soggiorna a Parigi tra il 1819 e il 1820.
Tra il 1812 e il 1815 Manzoni scrive i 5 “Inni sacri”: Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La passione, La Pentecoste. In questi canti il Manzoni esprime la sua profonda fede cristiana.
Nel 1819 pubblica “Il conte di Carmagnola”, la sua prima tragedia, che fu tradotta in francese da Fauriel.
Nel 1821 scrive l’ode “Il cinque Maggio” in cui compiange la morte di Napoleone e che fu tradotta in tedesco da Goethe.
Tra il 1820 e 1822 scrive la seconda tragedia, l’”Adelchi” che parla del principe Adechi del regno longobardo.
Il capolavoro del Manzoni è il romanzo storico “I promessi sposi”. Esso è uno dei romanzi rappresentativi della letteratura italiana del 19° secolo ed è considerato la più importante opera letteraria italiana.
“I promessi sposi” trattano le vicende della Lombardia durante la dominazione spagnola negli anni 1628-1630. I protagonisti sono i due fidanzati di nome Renzo e Lucia.
Nella sua prima edizione, il romanzo si intitola “Fermo e Lucia”.
La versione definitiva appare fra il 1840 e il 1842. Il Manzoni passa dal linguaggio variegato del romanzo “Fermo e Lucia”a quello basato sull’idioma toscano de “I promessi sposi”.
Nel 1860, quando viene fondato il nuovo Regno d’Italia, riceve la nomina a senatore.
Umberto Eco
Umberto Eco (5/1/1932-19/2/2016) è un accademico, filosofo, semiologo, linguista, romanziere e bibliofilo italiano di fama internazionale.
Ha scritto numerosi saggi di filosofia, semiotica, estetica medievale e linguistica, oltre a cinque romanzi.
Si è laureato in filosofia all’Università di Torino con una tesi sull’Estetica di Tommaso d’Aquino.
Dal 1954 al 1959 lavora come produttore di programmi culturali della Rai.
Nel 1963 inizia la sua carriera universitaria come professore di Semiotica, prima a Milano, poi a Firenze e Bologna. Nell’ottobre 2007 si ritira dall’insegnamento.
Nel 1971 fonda “Versus”, una importante rivista italiana di Semiotica.
Nel 1980 esordisce nella narrativa. Difatti pubblica il romanzo, “Il nome della rosa”, che diventa un best-seller internazionale e viene tradotto in quarantaquattro lingue.
Nel 1988 pubblica il suo secondo romanzo, “Il pendolo di Foucault”.
Nel 1994 pubblica il romanzo“L’isola del giorno prima”.
I romanzi successivi sono: “Baudolino”(2000),“La misteriosa fiamma della regina Loana” (2004),”Il cimitero di Praga” (2010) e “Numero Zero” (2015).
Muore a 84 anni nella sua casa di Milano il 19 febbraio 2016 a causa di un tumore.
Umberto Eco
Umberto Eco (5/1/1932-19/2/2016) è un accademico, filosofo, semiologo, linguista, romanziere e bibliofilo italiano di fama internazionale.
Ha scritto numerosi saggi di filosofia, semiotica, estetica medievale e linguistica, oltre a cinque romanzi.
Si è laureato in filosofia all’Università di Torino con una tesi sull’Estetica di Tommaso d’Aquino.
Dal 1954 al 1959 lavora come produttore di programmi culturali della Rai.
Nel 1963 inizia la sua carriera universitaria come professore di Semiotica, prima a Milano, poi a Firenze e Bologna. Nell’ottobre 2007 si ritira dall’insegnamento.
Nel 1971 fonda “Versus”, una importante rivista italiana di Semiotica.
Nel 1980 esordisce nella narrativa. Difatti pubblica il romanzo, “Il nome della rosa”, che diventa un best-seller internazionale e viene tradotto in quarantaquattro lingue.
Nel 1988 pubblica il suo secondo romanzo, “Il pendolo di Foucault”.
Nel 1994 pubblica il romanzo“L’isola del giorno prima”.
I romanzi successivi sono: “Baudolino”(2000),“La misteriosa fiamma della regina Loana” (2004),”Il cimitero di Praga” (2010) e “Numero Zero” (2015).
Muore a 84 anni nella sua casa di Milano il 19 febbraio 2016 a causa di un tumore.
Vittorio Alfieri
Vittorio Alfieri nasce a Asti in Piemonte nel 1749 e muore a Firenze nel 1803. Dopo molti viaggi in Europa si stabilisce a Firenze e qui termina alcune opere come le Satire, il Misogallo, le Commedie. Alfieri può essere considerato un anticipatore dei pensieri del Romanticismo, in quanto nei suoi componimenti si avverte l’importanza dell’io, degli affetti passionali, della fiducia che la poesia possa trasformare il mondo e infine la presenza dell’amor patrio. La sua produzione letteraria pone in primo piano le Tragedie, che si possono dividere in cinque gruppi: le tragedie d’amore, quelle di libertà, quelle di ambizione reale, le tragedie di affetti domestici, e infine quelle della lotta interiore. I temi delle tragedie alfieriane sono tratti principalmente dai miti greci e romani e dalle storie della Bibbia, ma il modo in cui l’autore le scrisse mostra tutta la sua sensibilità nel rendere nuova una materia già nota. Si mantenne vicino alle regole classiche nella composizione rispettando le tre unità aristoteliche ma mostrò di essere un precursore del sentimento romantico per la presenza nelle sue opere di un forte «io» che combatte per la libertà e per plasmare la propria vita.
Carlo Goldoni
Carlo Goldoni nasce a Venezia nel 1707 e muore nel 1793 a Parigi. Sin da bambino è appassionato allo spettacolo dei burattini allestitogli dal padre. A otto anni scrive la sua prima commedia. Al Goldoni spetta un grande merito, quello di aver rinnovato la commedia dell’arte italiana. Aspetti importanti del nuovo teatro sono un copione che riporta scritte tutte le battute e che sostituisce così il classico «canovaccio» su cui improvvisano gli attori e l’eliminazione dei «tipi», di personaggi fissi per creare personaggi con una psicologia più complessa. Le principali commedie di Goldoni sono La bottega del caffè, La locandiera, I rusteghi, Le baruffe chiozzotte. La locandiera scritta nel 1753 è ancora oggi apprezzata sui palcoscenici di tutto il mondo: la storia ruota intorno alla bella locandiera di nome Mirandolina che si prende gioco di tre nobili uomini che alloggiano nella sua locanda. Alla fine la donna sposerà il cameriere della sua locanda che l’ama con animo puro.
Gian Battista Marino
Gian Battista Marino nasce a Napoli nel 1569 e muore nel 1625. L’autore nelle sue opere non dà risalto a questioni filosofiche, a problemi religiosi, i suoi poemi diventano il simbolo del Barocco europeo. I suoi interessi sono rivolti agli aspetti carnali e terreni della vita; il mondo per lui è un meraviglioso spettacolo. Per questo motivo nelle sue poesie non c’è introspezione psicologica, ma una meravigliosa descrizione del mondo con metafore ardite e ricercate. Il suo desiderio era quello di meravigliare il pubblico attraverso l’uso di parole insolite, di ritmi poetici nuovi. La sua opera più famosa è l’Adone, un poema lunghissimo e pieno di digressioni. È la storia di Adone che si innamora ricambiato dalla dea Venere tramite l’intervento di Cupido. Alla fine il protagonista muore a causa di Marte, e Venere lo trasforma in un purpureo anemone. Si tratta di un poema epico-mitologico in cui i momenti di vera grazia poetica sono rari, tuttavia l’opera è simbolo del meraviglioso, tema barocco per eccellenza. Altre opere poetiche scritte dal Marino sono la Lira, la Sampogna, la Galerìa.
Niccolò Machiavelli
Niccolò Machiavelli nasce a Firenze nel 1469 e muore nel 1527. È il rappresentante del pensiero rinascimentale più libero dai vincoli metafisici e attento all’osservazione diretta della realtà, dove le azioni umane e terrene vengono analizzate concretamente.
Con Machiavelli nasce il concetto di politica come scienza. La politica deve essere attenta ai fatti come veramente sono, non deve immaginare un principe ideale ma parlare dei regnanti e di come effettivamente agiscono nella realtà. Inoltre la politica deve liberarsi dai condizionamenti della religione e della morale. Il principe dovrà compiere per il bene del proprio paese anche azioni immorali e riprovevoli. Per lui lo Stato viene prima di tutto: questo pensiero politico è mirabilmente spiegato nella sua opera il Principe.
L’autore scrisse molte opere storiche e letterarie come le Istorie Fiorentine o La Mandragola, ma il suo nome è passato alla storia soprattutto per il suo pensiero politico. Il Principe è un trattato di scienza politica in 26 capitoli in cui lo scrittore parla dei diversi principati distinguendoli in ereditari, nuovi, misti ed ecclesiastici e poi delle milizie dividendole in mercenarie, ausiliari, miste e proprie. Il buon principe deve “bene usare la bestia e l’uomo”, in altre parole deve servirsi delle leggi e anche della forza se le condizioni lo richiedono. Questo non vuol dire che Machiavelli fosse un cinico e un consigliere del male, come alcuni critici lo hanno considerato nel corso dei tempi, ma un uomo che, guardando la realtà politica dell’Italia del ’500, desiderava un Principe che potesse con mezzi utili liberare il paese dagli stranieri.
ニコラ・マキャヴェッリ
ニコラ・マキャヴェッリは1469年、フィレンツェに生まれ、1527年に亡くなりました。彼はルネサンス思想の代表者であり、形而上学的な束縛から最も自由で、現実を直接観察することに長けた人物でした。マキャヴェッリは、人間の行動や地上の出来事を具体的な形で分析しました。
マキャヴェッリと共に、政治は科学としての概念を獲得しました。政治は、現実をありのままに見るべきであり、理想的な君主像を想像するのではなく、実際の統治者とその行動について論じるべきです。さらに、政治は宗教や道徳の制約から解放されるべきです。君主は、国の利益のために、道徳的に非難されるような行動も厭わないべきです。マキャヴェッリにとって、国家はすべてに優先します。この政治思想は、彼の代表作『君主論』において見事に説明されています。
著者は、『フィレンツェ史』や『マンドラゴラ』など、多くの歴史的・文学的作品を執筆しましたが、彼の名は、主に政治思想によって歴史に名を残しました。『君主論』は26章からなる政治学論であり、著者は様々な君主国を、世襲、新興、混合、教会など、その起源によって分類し、また軍隊を傭兵、補助軍、混合軍、自国軍などに分類して論じています。優れた君主は、「獣と人をうまく利用する」べきであり、つまり、状況に応じて法だけでなく武力も使うべきです。これは、マキャヴェリが、時折批判されるように、冷酷な悪の助言者であったという意味ではなく、16世紀イタリアの政治現実を見て、有効な手段を用いて外国勢力を追い出し、国を解放できる君主を望んでいたという彼の思想を反映しています。
Ludovico Ariosto
Ludovico Ariosto nasce nel 1474 a Reggio Emilia e muore a Ferrara nel 1533. Studia il latino sotto la guida del maestro Gregorio da Spoleto, frate agostiniano. Morto il padre, è costretto a prendersi cura di tutta la famiglia ed entra alle dipendenze del cardinale Ippolito d’Este. Svolge diverse mansioni e spesso come ambasciatore si trova in situazioni pericolose. Ariosto odia questa vita ma deve sottomettersi alla logica del potere che trasforma un poeta in “cavallaro”. È famoso per il suo “Orlando Furioso”, poema cavalleresco. In quest’opera l’autore parla dell’amore, delle donne, dei cavalieri, di audaci imprese all’interno della guerra tra i saraceni e i cristiani di re Carlo. La trama è molto complessa: i protagonisti sono gli stessi di quelli del Boiardo. Angelica diventa il simbolo della donna maliziosa, si innamora del bellissimo Medoro e fa impazzire Orlando. Alla fine il cavaliere rinsavisce e vince in battaglia i saraceni. Gli eroi dell’Ariosto sono liberi da condizionamenti religiosi, sono sensibili all’amore e terreni nei comportamenti. La donna non è più angelo né demonio ma diventa nella società rinascimentale il “femminile dell’uomo”, e per questo motivo si comporta liberamente nei confronti della passione amorosa. In definitiva gli eroi dell’Ariosto sono personaggi individuali: l’uomo è al centro del mondo e le ragioni del suo agire non vengono ricercate all’esterno, nei condizionamenti della morale e della religione, ma dentro il cuore degli stessi personaggi.
Matteo Maria Boiardo
Matteo Maria Boiardo nacque a Scandiano vicino a Reggio Emilia nel 1441 ed è morto nel 1494. Oltre alla composizione di opere in latino, è famoso soprattutto per la stesura dell’Orlando innamorato. Quest’opera è un poema epico diviso in tre parti; le prime due furono scritte e pubblicate nello stesso anno del Morgante del Pulci. Nella sua opera l’autore congiunge le due tradizioni letterarie: il ciclo carolingio che tratta di guerra e quello bretone della Tavola Rotonda che parla di amore e incantesimi. Il Boiardo sottolinea il tema dell’amore mostrando un grande eroe come Orlando in preda ad una forte passione. La trama è complessa ma si possono individuare tre temi principali. Il motivo epico trova la sua origine nella lotta tra Saraceni e Cristiani; il motivo amoroso deriva dall’amore di Orlando per Angelica, principessa del Catai; il motivo encomiastico deriva dalla celebrazione dell’amore della guerriera Bradamante per il saraceno Ruggiero, dall’unione dei quali sarebbe discesa la Casa d’Este, dove l’autore visse.
Il contenuto dell’opera non è burlesco come quello del Pulci ma cavalleresco, e lo stile non è popolaresco ma classico e colto. I temi generali saranno ripresi nell’opera dell’Ariosto intitolata l’Orlando Furioso.
Giovanni Boccaccio
Giovanni Boccaccio nasce a Certaldo presso Firenze nel 1313 e muore nel 1375. Figlio di un mercante di Firenze, visse a Napoli per un po’ di tempo, dove conobbe nel 1336 Maria dei conti d’Aquino, che amò e che celebrò nella sua poesia sotto il nome di Fiammetta. Boccaccio fu amico e ammiratore di Dante e Petrarca. Nel 1362 ebbe una profonda crisi religiosa che quasi lo costrinse a dare alle fiamme lo stesso Decameron, la sua opera più famosa. Nelle opere del Boccaccio vengono messi in risalto l’uomo e le sue capacità, la sua passione d’amore. Non c’è più la Provvidenza di Dante a governare le cose, ma il caso. Boccaccio può essere considerato il rappresentante della borghesia mercantile, e precursore quindi degli ideali del Rinascimento contro gli aspetti più superstiziosi e ascetici della civiltà medievale anche se poi fu preda di una forte crisi religiosa. Il titolo Decameron significa in greco 10 giorni e raccoglie le 100 storie narrate da sette donne e tre giovani durante un periodo di peste a Firenze. I personaggi delle storie appartengono a due società, quella plebea ed ecclesiastica e quella elegante e colta. Le caratteristiche dei protagonisti della prima società come nelle storie di Ser Ciappelletto o di Andreuccio da Perugia sono l’ignoranza, il realismo quotidiano, l’astuzia. I protagonisti del mondo colto e raffinato sono invece dominati da sentimenti dell’amore, dalla cortesia, dall’eroismo come nelle storie di Lisabetta da Messina e di Federigo degli Alberighi. Nell’ultima parte della vita Boccaccio si dedicò a comporre opere di erudizione mitologica, geografica, ecc.