Ottobre 15, 2024

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Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio nasce a Certaldo presso Firenze nel 1313 e muore nel 1375. Figlio di un mercante di Firenze, visse a Napoli per un po’ di tempo, dove conobbe nel 1336 Maria dei conti d’Aquino, che amò e che celebrò nella sua poesia sotto il nome di Fiammetta. Boccaccio fu amico e ammiratore di Dante e Petrarca. Nel 1362 ebbe una profonda crisi religiosa che quasi lo costrinse a dare alle fiamme lo stesso Decameron, la sua opera più famosa. Nelle opere del Boccaccio vengono messi in risalto l’uomo e le sue capacità, la sua passione d’amore. Non c’è più la Provvidenza di Dante a governare le cose, ma il caso. Boccaccio può essere considerato il rappresentante della borghesia mercantile, e precursore quindi degli ideali del Rinascimento contro gli aspetti più superstiziosi e ascetici della civiltà medievale anche se poi fu preda di una forte crisi religiosa. Il titolo Decameron significa in greco 10 giorni e raccoglie le 100 storie narrate da sette donne e tre giovani durante un periodo di peste a Firenze. I personaggi delle storie appartengono a due società, quella plebea ed ecclesiastica e quella elegante e colta. Le caratteristiche dei protagonisti della prima società come nelle storie di Ser Ciappelletto o di Andreuccio da Perugia sono l’ignoranza, il realismo quotidiano, l’astuzia. I protagonisti del mondo colto e raffinato sono invece dominati da sentimenti dell’amore, dalla cortesia, dall’eroismo come nelle storie di Lisabetta da Messina e di Federigo degli Alberighi. Nell’ultima parte della vita Boccaccio si dedicò a comporre opere di erudizione mitologica, geografica, ecc.

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