Maggio 11, 2025

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Maggio 9, 2007 | Federica Bozza

Francesco Petrarca

Francesco Petrarca nasce il 20 luglio 1304 ad Arezzo, città a pochi chilometri di distanza da Firenze e muore nel 1374. La personalità del Petrarca è molto complessa: è diviso tra il misticismo medievale e il naturalismo del Rinascimento. Le sue opere più famose sono il Canzoniere, i Trionfi, e le composizioni in latino: L’Africa, il Bucolicum carmen, il De viris illustribus. Il Canzoniere è una raccolta di 300 sonetti e altre poesie che Petrarca scrive per Laura. L’amore del poeta per Laura è diverso da quello di Dante per Beatrice. La donna non è più un angelo, un mezzo per avvicinarsi a Dio, ma è una creatura carnale. L’amore del poeta è assolutamente umano. In quest’opera si trovano le poesie più belle del poeta. Nella poesia “Chiare fresche e dolci acque” viene esaltata la bellezza della natura, tema che diventerà importante in seguito soprattutto nel Rinascimento.
I Trionfi sono 6 e raccontano della lotta dell’uomo contro le passioni umane, la fugacità della vita umana. Le opere scritte in latino rappresentano l’amore del poeta per i tempi passati. Si può dire in qualche modo che Petrarca sia stato il precursore dell’Umanesimo per la sua attenzione alla ricerca di testi antichi come per esempio le opere di Cicerone, di Terenzio, ecc. e per la sua passione per la storia e la letteratura.

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Aprile 26, 2007 | Federica Bozza

Dante Alighieri

Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio del 1265 ed è morto a Ravenna nel 1321. È uno degli scrittori più famosi della letteratura italiana. A nove anni incontrò Beatrice, la donna che avrebbe amato nella sua poesia e che diventa guida del poeta nella sua opera più famosa, la Divina Commedia. Trascorse molti anni in esilio e compose diverse opere. Scrisse la Vita Nuova che è la storia dell’amore di Dante per Beatrice dopo la morte della donna. Il suo modo di poetare dà inizio al “Dolce Stil Novo”. L’amore per la donna non è carnale, diventa tramite per raggiungere Dio. Dante scrisse in prosa volgare e in latino. Il De Vulgari Eloquentia è un trattato linguistico in latino in cui Dante affronta la questione della lingua. Secondo lui la letteratura deve essere scritta in un volgare illustre. In lingua volgare scrive anche la Divina Commedia divisa in tre parti: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Fu Boccaccio, commentando il capolavoro di Dante a definirla “divina”. Il titolo “commedia” indica che il contenuto ha un inizio triste e una fine lieta. La Divina Commedia consta di 14.233 versi ed è il viaggio fatto nel regno dei morti dal poeta. Nell’Inferno è accompagnato da Virgilio e nel Paradiso da Beatrice. L’Inferno è la cantica più interessante e drammatica perché sono raccontate le vicende di personaggi in preda alle loro passioni. Come nel Meifumado giapponese Dante, tra peccatori e demoni, si fa raccontare le loro storie. I personaggi più famosi sono Paolo e Francesca, una coppia di giovani amanti, Farinata, il Conte Ugolino.
La fortuna del testo dantesco si può vedere anche nel XXI secolo: il cantante Jovanotti usa il verso di Paolo e Francesca “Amor che a nullo amato amar perdona” nella sua canzone Serenata Rap.
Roberto Benigni ne ha recitato alcuni canti in piazza a Firenze nel luglio del 2006 con grande successo.

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