Maggio 10, 2025

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Ottobre 2, 2007 | Federica Bozza

Niccolò Machiavelli

Niccolò Machiavelli nasce a Firenze nel 1469 e muore nel 1527. È il rappresentante del pensiero rinascimentale più libero dai vincoli metafisici e attento all’osservazione diretta della realtà, dove le azioni umane e terrene vengono analizzate concretamente.
Con Machiavelli nasce il concetto di politica come scienza. La politica deve essere attenta ai fatti come veramente sono, non deve immaginare un principe ideale ma parlare dei regnanti e di come effettivamente agiscono nella realtà. Inoltre la politica deve liberarsi dai condizionamenti della religione e della morale. Il principe dovrà compiere per il bene del proprio paese anche azioni immorali e riprovevoli. Per lui lo Stato viene prima di tutto: questo pensiero politico è mirabilmente spiegato nella sua opera il Principe.
L’autore scrisse molte opere storiche e letterarie come le Istorie Fiorentine o La Mandragola, ma il suo nome è passato alla storia soprattutto per il suo pensiero politico. Il Principe è un trattato di scienza politica in 26 capitoli in cui lo scrittore parla dei diversi principati distinguendoli in ereditari, nuovi, misti ed ecclesiastici e poi delle milizie dividendole in mercenarie, ausiliari, miste e proprie. Il buon principe deve “bene usare la bestia e l’uomo”, in altre parole deve servirsi delle leggi e anche della forza se le condizioni lo richiedono. Questo non vuol dire che Machiavelli fosse un cinico e un consigliere del male, come alcuni critici lo hanno considerato nel corso dei tempi, ma un uomo che, guardando la realtà politica dell’Italia del ’500, desiderava un Principe che potesse con mezzi utili liberare il paese dagli stranieri.

ニコラ・マキャヴェッリ

ニコラ・マキャヴェッリは1469年、フィレンツェに生まれ、1527年に亡くなりました。彼はルネサンス思想の代表者であり、形而上学的な束縛から最も自由で、現実を直接観察することに長けた人物でした。マキャヴェッリは、人間の行動や地上の出来事を具体的な形で分析しました。

マキャヴェッリと共に、政治は科学としての概念を獲得しました。政治は、現実をありのままに見るべきであり、理想的な君主像を想像するのではなく、実際の統治者とその行動について論じるべきです。さらに、政治は宗教や道徳の制約から解放されるべきです。君主は、国の利益のために、道徳的に非難されるような行動も厭わないべきです。マキャヴェッリにとって、国家はすべてに優先します。この政治思想は、彼の代表作『君主論』において見事に説明されています。

著者は、『フィレンツェ史』や『マンドラゴラ』など、多くの歴史的・文学的作品を執筆しましたが、彼の名は、主に政治思想によって歴史に名を残しました。『君主論』は26章からなる政治学論であり、著者は様々な君主国を、世襲、新興、混合、教会など、その起源によって分類し、また軍隊を傭兵、補助軍、混合軍、自国軍などに分類して論じています。優れた君主は、「獣と人をうまく利用する」べきであり、つまり、状況に応じて法だけでなく武力も使うべきです。これは、マキャヴェリが、時折批判されるように、冷酷な悪の助言者であったという意味ではなく、16世紀イタリアの政治現実を見て、有効な手段を用いて外国勢力を追い出し、国を解放できる君主を望んでいたという彼の思想を反映しています。

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Giugno 29, 2007 | Federica Bozza

Luigi Pulci

Fra gli scrittori del Quattrocento emerge la figura di Luigi Pulci che nacque a Firenze nel 1432. Visse alla corte di Lorenzo il Magnifico, a cui leggeva la sua opera più famosa il “Morgante”. Quest’opera è un poema epico diviso in 28 canti, e il titolo “Morgante” deriva da un gigante che è un personaggio minore della storia.
È un personaggio comico che fa ridere i lettori. L’opera racconta le avventure di Orlando in Oriente, il paladino casto e serio della “Chanson de Roland”. Nell’opera del Pulci Orlando perde la sua rigidità e saggezza abbandonando l’esercito di Carlo Magno. Il contenuto del poema è burlesco e cavalleresco allo stesso tempo. Il gigante Morgante è servo del paladino, ha una figura enorme e risolve ogni problema con la forza. La sua fame è insaziabile: anche un intero elefante non gli basta e usa gli alberi come stuzzicadenti. Alla fine muore per il morso di un piccolo granchio al tallone e va in Paradiso. Il tono dell’opera è soprattutto comico: il Pulci sembra fare la parodia del genere cavalleresco, ma quando parla della morte d’Orlando, l’autore diventa serio e lirico nelle descrizioni. Orlando sarà protagonista anche dell’opera del Boiardo chiamata l’“Orlando innamorato”che fu scritta nello stesso anno del “Morgante” nel 1482.

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Giugno 9, 2007 | Federica Bozza

Sandro Botticelli

Sandro Botticelli (1 marzo 1445 – 17 maggio 1510) è un pittore nato a Firenze nel periodo del Rinascimento.
Il suo vero nome è Alessandro di Mariano Filipepi.
E’ il pittore rappresentativo della scuola fiorentina che ci ha lasciato più opere nel primo Rinascimento. Fu apprendista di Filippo Lippi, la cui influenza è presente principalmente nella serie di dipinti raffiguranti la Madonna col Bambino realizzate dal 1465 al 1470. Sotto la protezione della famiglia dei Medici, produsse capolavori di tema pagano e mitologico.
In quel periodo creò le sue opere più famose, “La Primavera”e “La nascita di Venere”.
Nel 1481 fu chiamato a Roma da Papa Sisto IV per dipingere con affreschi la cappella Sistina insieme a Perugino, Ghirlandaio e Rosselli.
Dopo la morte di Lorenzo de Medici, Firenze sotto il governo del frate domenicano Girolamo Savonarola visse un momento di decadenza e Botticelli trasferì le sue preoccupazioni in dipinti di carattere mistico-religioso come “La Crocifissione”,”La Pietà”, ”La Natività mistica”.

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Giugno 2, 2007 | Federica Bozza

Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio nasce a Certaldo presso Firenze nel 1313 e muore nel 1375. Figlio di un mercante di Firenze, visse a Napoli per un po’ di tempo, dove conobbe nel 1336 Maria dei conti d’Aquino, che amò e che celebrò nella sua poesia sotto il nome di Fiammetta. Boccaccio fu amico e ammiratore di Dante e Petrarca. Nel 1362 ebbe una profonda crisi religiosa che quasi lo costrinse a dare alle fiamme lo stesso Decameron, la sua opera più famosa. Nelle opere del Boccaccio vengono messi in risalto l’uomo e le sue capacità, la sua passione d’amore. Non c’è più la Provvidenza di Dante a governare le cose, ma il caso. Boccaccio può essere considerato il rappresentante della borghesia mercantile, e precursore quindi degli ideali del Rinascimento contro gli aspetti più superstiziosi e ascetici della civiltà medievale anche se poi fu preda di una forte crisi religiosa. Il titolo Decameron significa in greco 10 giorni e raccoglie le 100 storie narrate da sette donne e tre giovani durante un periodo di peste a Firenze. I personaggi delle storie appartengono a due società, quella plebea ed ecclesiastica e quella elegante e colta. Le caratteristiche dei protagonisti della prima società come nelle storie di Ser Ciappelletto o di Andreuccio da Perugia sono l’ignoranza, il realismo quotidiano, l’astuzia. I protagonisti del mondo colto e raffinato sono invece dominati da sentimenti dell’amore, dalla cortesia, dall’eroismo come nelle storie di Lisabetta da Messina e di Federigo degli Alberighi. Nell’ultima parte della vita Boccaccio si dedicò a comporre opere di erudizione mitologica, geografica, ecc.

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Aprile 26, 2007 | Federica Bozza

Dante Alighieri

Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio del 1265 ed è morto a Ravenna nel 1321. È uno degli scrittori più famosi della letteratura italiana. A nove anni incontrò Beatrice, la donna che avrebbe amato nella sua poesia e che diventa guida del poeta nella sua opera più famosa, la Divina Commedia. Trascorse molti anni in esilio e compose diverse opere. Scrisse la Vita Nuova che è la storia dell’amore di Dante per Beatrice dopo la morte della donna. Il suo modo di poetare dà inizio al “Dolce Stil Novo”. L’amore per la donna non è carnale, diventa tramite per raggiungere Dio. Dante scrisse in prosa volgare e in latino. Il De Vulgari Eloquentia è un trattato linguistico in latino in cui Dante affronta la questione della lingua. Secondo lui la letteratura deve essere scritta in un volgare illustre. In lingua volgare scrive anche la Divina Commedia divisa in tre parti: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Fu Boccaccio, commentando il capolavoro di Dante a definirla “divina”. Il titolo “commedia” indica che il contenuto ha un inizio triste e una fine lieta. La Divina Commedia consta di 14.233 versi ed è il viaggio fatto nel regno dei morti dal poeta. Nell’Inferno è accompagnato da Virgilio e nel Paradiso da Beatrice. L’Inferno è la cantica più interessante e drammatica perché sono raccontate le vicende di personaggi in preda alle loro passioni. Come nel Meifumado giapponese Dante, tra peccatori e demoni, si fa raccontare le loro storie. I personaggi più famosi sono Paolo e Francesca, una coppia di giovani amanti, Farinata, il Conte Ugolino.
La fortuna del testo dantesco si può vedere anche nel XXI secolo: il cantante Jovanotti usa il verso di Paolo e Francesca “Amor che a nullo amato amar perdona” nella sua canzone Serenata Rap.
Roberto Benigni ne ha recitato alcuni canti in piazza a Firenze nel luglio del 2006 con grande successo.

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Marzo 19, 2007 | Federica Bozza

L'Annunciazione

L’Annunciazione è un dipinto ad olio e tempera.
E’ uno dei capolavori di Leonardo da Vinci, conosciuto come genio in molteplici campi e rappresentante del Rinascimento italiano.
L’Annunciazione è un’opera giovanile di Leonardo, realizzata fra il 1472 ed il 1475, quando egli era apprendista nella bottega di Andrea del Verrocchio.
L’Annunciazione è uno degli episodi narrati nel Vangelo, testo sacro della religione cristiana.
Si tratta dell’apparizione alla Vergine Maria dell’angelo Gabriele, che le annuncia di essere stata scelta dal Signore per mettere al mondo Gesù.
Nel dipinto l’angelo regge un giglio che è il simbolo della purezza di Maria e della città di Firenze.
L’opera rimase sconosciuta fino al 1867, poi fu trasferita da un convento vicino Firenze alla Galleria degli Uffizi.
È conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze, ma da marzo a giugno 2007 è in esposizione a Tokyo per la mostra “La mente di Leonardo”.

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Giugno 9, 2005 | Federica Bozza

Galleria degli Uffizi

La Galleria degli Uffizzi è il museo d’arte famoso per i dipinti del Rinascimento italiano che si trova a Firenze, e raccoglie la collezione artistica della dinastia dei Medici.
Il nome “Uffizi”deriva dalla parola italiana “ufficio” (che corrisponde all’ inglese“offices”).
La sua storia incominciò nel 1559.
Cosimo I dei Medici progettò di riunire nello stesso edificio tutti gli uffici amministrativi di Firenze.
La costruzione fu affidata a Giorgio Vasari,ma fu portata a termine nel 1580 da Bernardo Buontalenti per incarico di Franceso I dei Medici.
Nel 1737 dopo la morte dell’ultimo dei Medici, la collezione venne donata alla città di Firenze.
Nel 1765 venne aperta ufficialmente al pubblico .
Per quanto riguarda le opere esposte, vi sono dipinti dei maestri del Rinascimento italiano, quali Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio e altri.
Per fare qualche esempio, “La Primavera” e “La Madonna con Bambino” di Botticelli, “L’annunciazione” e “L’Adorazione dei Magi ”di Leonardo, “La sacra famiglia” di Michelangelo, “La Madonna del cardellino” e “Papa Leone X ”di Raffaello,  “Bacco”, “Medusa” e “Il sacrificio di Isacco” di Caravaggio.

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